Dopo aver chiuso il mattatoio, facciamo partire nuove attivita’ per i detenuti, basate sul rispetto per gli animali e la tutela dell’ambiente.
Dopo oltre un anno di lavoro, grazie a Vittorio Ferraresi, siamo riusciti a realizzare un accordo quadro fra il Ministero della Giustizia, il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e il Parco nazionale dell’arcipelago toscano, per rilanciare l’isola-carcere di Gorgona con iniziative eco sostenibili e di cura degli animali.
Il tutto diventerà anche un programma di ricerca: “Gorgona Caso studio, monitoraggio e osservazione dei benefici educativi recati dalle relazioni detenuti/animali”, che si terrà da giugno a dicembre 2020, realizzato dalla cattedra di Diritto penitenziario del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Milano Bicocca in collaborazione con l’équipe dell’istituto penitenziario.
La chiusura del macello e il trasferimento sulla terraferma di buona parte degli animali, realizzata in collaborazione con la LAV, significano: Una riduzione drastica dell’inquinamento sull’isola e delle spese sostenute dall’amministrazione; L’opportunità per i detenuti di svolgere, con gli animali che resteranno, attività rieducative non violente, focalizzate sullo sviluppo di un rapporto empatico e sul rispetto per il territorio; La possibilità di avviare iniziative di turismo sostenibile e di cura del Parco;Questa iniziativa potrà essere una vera e propria fucina per rilanciare i valori di rispetto per l’ambiente e per gli animali ed una vera rieducazione e risocializzazione dei detenuti.
Un modello che, se funzionante, potrà essere di esempio in tutto il Paese!
Per approfondire il progetto vai su https://www.gnewsonline.it/lavoro-e-rispetto-per-il…/