COMMISSIONE D’INCHIESTA SULLO SCANDALO BANCARIO MPS
Presidente di Commissione: Giacomo Giannarelli
Presidente di Commissione: Giacomo Giannarelli
Lo scandalo bancario più grande d’Europa
L’obiettivo è quello di arrivare alla verità del tracollo della banca più grande d’Europa e far nomi e cognomi di chi l’ha affossata. Questa commissione è stata fortemente voluta e istituita solo grazie al MoVimento 5 Stelle che ha le mani libere, per fare chiarezza su circa 50 miliardi di euro spariti, appartenenti alla comunità toscana e italiana. Questa commissione offre l’opportunità di parlare nuovamente di quanto successo alla banca di importanza sistemica nazionale; conoscere il passato e il presente per prevedere, per quanto possibile, il futuro, imparando dagli errori per evitare di ripeterli.
Per la prima volta nella storia
Per la prima volta nella storia, nel 2015, è stata istituita una commissione di inchiesta istituzionale per indagare sullo scandalo bancario più grande d’Europa, secondo al mondo solo dopo quello della Lehman Brothers. In qualità di presidente di Commissione ho avuto l’onore di dirigere i lavori in due anni. L’inchiesta ha evidenziato intrighi sovranazionali, trattato il tema delle sovranità monetarie e delle sovranità popolari messe in discussione e cedute a nuovi organismi istituzionali e non istituzionali.
Approfondisci leggendo la relazione conclusiva della Commissione d’Inchiesta.
Visita la pagina della Regione Toscana e approfondisci dati e documenti
La magistratura, gli organi di controllo e la politica hanno girato la testa mentre la più antica banca del mondo veniva distrutta.
La sequenza di eventi che hanno portato alla distruzione del valore del Monte dei Paschi di Siena, e alla dissipazione del capitale della Fondazione è emersa con chiarezza nella sua semplicità nei seguenti passaggi:
• La Banca Monte dei Paschi di Siena, istituto totalmente controllato da nomine di origine politica in cui trovavano posto la maggioranza riferibile all’attuale PD ma anche accomodanti opposizioni (area Verdini-Letta), veniva utilizzata da tempo come pagatore per operazioni di aggregazione di interesse politico (Banca del Salento, Banca Agricola Mantovana) sia come erogatore di fidi a imprenditori “amici”.
• Presumibilmente per utilità i cui beneficiari sono tuttora occulti e, in un’ottica distorta che vede il sistema bancario europeo come un sistema di vasi comunicanti, “risarcire” il banchiere Emilio Botin del Santander dalla perdita sostenuta con l’operazione Intesa-San Paolo, Monte Paschi viene indotta ad acquistare a prezzo esorbitante la banca Antonveneta.
• L’acquisizione effettuata a prezzo insostenibile e prima di un severo peggioramento della situazione economica Italiana si rivela esiziale per la Banca, che tenta di occultare l’ammanco di capitale ricorrendo a prodotti derivati e altre manipolazioni che ne falsano largamente il bilancio.
• Sulla base di bilanci falsi vengono indotti all’investimento migliaia di cittadini ed istituzioni per mezzo di numerosi aumenti di capitale.
• Il valore della banca precipita sino a quasi ad azzerarsi trascinando con sé il valore del patrimonio della fondazione. La tragedia poteva essere evitata in uno qualsiasi degli step sopra descritti e la commissione ha accertato che le voci di avvertimento, inclusi esposti alla Procura, non mancarono. L’ok all’operazione Antonveneta, trattata dall’allora Presidente Mussari, venne invece dato con inescusabile leggerezza dal consiglio di amministrazione che lo approvò “alla cieca” l’8/7/2007, approvato (Con Banca d’Italia che si limitò a raccomandazioni di circostanza) e plaudito da molta parte della politica, nonostante i mercati subito diedero segnale di forte disappunto.
Sarebbe stato facile verificarlo, dato che i miliardi sia relativi all’acquisizione della banca sia, incredibilmente, al pagamento del finanziamento dei debiti vennero trasferiti con normali bonifici, ma né la magistratura né Banca d’Italia ritennero interessante indagare.
Parimenti passivo fu il ruolo della maggior parte dei rappresentanti politici locali che, anzi, videro nell’operazione un potenziale allargamento della loro influenza. Un incredibile intreccio di colpe sia attive che passive (omesso controllo) rimasto sinora senza colpevoli.
Da questo seme cattivo presero poi le mosse spericolate operazioni con contratti derivati tesi ad occultare la reale situazione patrimoniale della banca e che, in aggiunta a miliardi di prestiti concessi allegramente, hanno condotto all’attuale situazione.
La storia del Monte dei Paschi di Siena è quindi un inno al non voler vedere. In tal senso la morte di David Rossi, descritta in relazione, ne è macabro simbolo: un decesso avvenuto “in favore di telecamere” derubricato in fretta e furia dalla procura come “suicidio” per poi “accorgersi” solo in tempi recenti che forse suicidio non era. Ecco, si è voluto far credere che Il Monte dei Paschi si suicidò, quando invece appare chiarissimo a tutti che un’operazione come quella di Antonveneta non poteva nascere in una notte ma che aveva per forza dei mandanti e chi doveva controllare non volle farlo.
Bankitalia si girò dall’altra parte, come quella persona che, nel video della caduta, si avvicinò a controllare il corpo di David Rossi a terra. Del resto a quanto pare stava bene a tutti: il “groviglio armonioso” degli interessi della politica,
Quanto avvenuto e descritto non è successo per caso e se ben compreso potrebbe dare una grande lezione dalla quale ripartire. I responsabili di questo disastro devono avere nomi e cognomi e precise responsabilità. L’attuale approccio del Governo alla situazione in essere appare inappropriato e in continuità con quanto accaduto in passato.
A gennaio 2016 il Presidente del Consiglio Matteo Renzi suggeriva in diretta tv di acquistare azioni MPS perché era una banca sana. Da allora ad oggi le azioni MPS hanno perso circa il 60% del loro valore.
Ancora una volta si sono ingannati i risparmiatori, così come accadde in occasione degli aumenti di capitale ideati per coprire buchi che però hanno finito per inghiottire anche il nuovo denaro versatovi. Benché la cronaca recente racconti la vicenda MPS come un fatto quasi “inatteso”, il lavoro della Commissione d’Inchiesta regionale si è concentrato sul comprendere come abbia fatto questo patrimonio della comunità senese e in esteso italiana a polverizzarsi per un importo stimato in circa 50 miliardi di euro in meno in vent’anni. Oggi non c’è più tempo. Bail in o bail out, questo è il dilemma. L’unica cosa certa è che a pagare il prezzo più alto anche questa volta saranno i cittadini e quello che è successo, e che è rilevante da un punto di vista politico, è la distruzione dell’economia di un territorio e questa responsabilità è in capo a chi lo ha gestito negli ultimi 25 anni: i principali partiti del cosiddetto centrosinistra, Democratici di Sinistra oggi Partito Democratico in testa, ma anche forze del cosiddetto centrodestra come il Popolo della Libertà (specie nella sua componente ex Forza Italia legata a Denis Verdini, che oggi appoggia il governo Renzi).
La cronistoria dei fatti apre ad alcune riflessioni di più ampio respiro. Intrighi sovranazionali, sovranità monetarie e sovranità popolari messe in discussione e cedute a nuovi organismi istituzionali e non istituzionali; dalla caduta del muro di Berlino, alla legge Amato sulle Fondazioni, dalle privatizzazioni dei settori strategici statali alla privatizzazione della Banca D’Italia iniziate sotto i governi Amato/Ciampi; dalla banca del territorio alla banca di sistema, dall’economia reale all’economia della finanza creativa col mito della crescita infinita.
Scopri altri contenuti, interviste e sconcertanti audio files della Commissione d’Inchiesta sullo scandalo MPS sul mio canale YOUTUBE.
L’interesse delle TV Europee
‘Morte di un Banchiere’ documentario sullo scandalo MPS per ARTE TV
‘Monte dei Paschi: suicidio imperfetto’ documentario in programmazione su History Channel e Crime+Investigation.
Valutazioni inviate alle alte istituzioni
La commissione ritiene opportuno che il Parlamento della Repubblica Italiana si attivi per una valutazione politica sulla riforma del sistema bancario, valutando la possibilità e l’opportunità di un eventuale:
Invito alla Regione Toscana di attivarsi con le alte istituzioni
• Richiedere al parlamento l’attivazione di una commissione d’inchiesta parlamentare sui fatti oggetto della presente relazione.
• Richiedere alle procure della Repubblica un pieno accertamento della verità sui fatti oggetto della relazione. La commissione d’inchiesta Regionale, attualmente, è l’unico organo istituzionale in Italia che tiene e terrà un occhio puntato sul disastro MPS, il disastro più grande e documentato d’Europa; ci auspichiamo che in sede di discussione d’aula, anche attraverso risoluzioni, il consiglio regionale prendendo atto degli imminenti esiti dello stress test della BCE, si faccia carico, in qualità di istituzione territorialmente e operativamente legata alla Banca Monte dei Paschi di Siena, di mettere in campo tutte le iniziative in suo potere per salvaguardare gli interessi delle istituzioni, della banca, dei cittadini, dei risparmiatori e delle imprese Toscane ed Italiane.
Si richiede al Presidente del Consiglio Regionale l’invio della presente relazione:
alla BCE al Parlamento Europeo, alla Consob alla Banca d’Italia, alle Procure di Firenze, Milano, Siena, Roma e Trani, al Presidente della Repubblica; al Presidente del Consiglio dei Ministri; al Ministro dell’Economia e delle Finanze; al Presidente del Senato della Repubblica; al Presidente della Camera dei Deputati; al Presidente della Giunta regionale; al Sindaco di Siena; al Presidente della Provincia di Siena.
Un lavoro di squadra
E’ stato un duro lavoro e sopratutto un grande lavoro di squadra. E’ doveroso ringraziare molti di quelli che hanno contribuito al lavoro. In primo luogo un ringraziamento va a Luigi Di Maio per aver avuto l’idea della commissione d’inchiesta; eravamo insieme in camper a Siena, conosceva statuto e regolamento del Consiglio Regionale alla perfezione, e grazie al suo intuito fu lanciata questa idea.
Un ringraziamento ai Parlamentari Carlo Sibilia, Daniele Pesco e Alessio Villarosa per il loro supporto: 3 punte di diamante del Movimento che hanno condiviso informazioni, contatti e documenti per portare avanti questa storica battaglia M5S. Ringrazio anche Franco Fracassi ed Elio Lannuti per aver citato il lavoro della commissione d’inchiesta regionale nel libro ‘’Morte dei Paschi’’.
Un fondamentale ringraziamento al mio staff e ai cittadini e attivisti di Siena, e sopratutto a Beppe Grillo per averci trasmesso il coraggio di alzare la testa anche contro il sistema bancario della finanza creativa e dei poteri forti.