Nel 2017 ho presentato una proposta di legge per l’acqua pubblica in Toscana: #acquatoscanapubblicahttps://giacomogiannarelli.it/…/05-norme-per-la-tutela…/, che si fonda su cinque pilastri: – la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato- una nuova governance partecipata- un fondo solidaristico per fasce deboli – 50 litri d’acqua al giorno gratuiti per abitante – utilizzo sostenibile della risorsa idrica.L’acqua pubblica è una delle stelle identitarie del MoVimento 5 Stelle.

Ne ho fatto una mia battaglia personale durante tutta la legislatura.

In Toscana oltre il 30% della rete idrica registra perdite, il 22% della popolazione non è collegato ad un impianto di depurazione, il 12% non è allacciato addirittura ad un sistema di fognatura. Tutto questo in un settore in cui ci sarebbero opportunità di sviluppo economico e di nuova occupazione se si facessero investimenti e si adottassero le migliori tecnologie per l’economia circolare. I cittadini hanno votato SI per l’acqua pubblica nel referendum del 2011. Bisogna rispettare la loro volontà. L’ho ricordato ad un convegno organizzato in Regione Toscana.Acqua Pubblica Subito!

Ben 26 milioni di italiani hanno votato sì al referendum per una gestione pubblica di acqua e rifiuti.

Paghiamo la tariffa più cara d’Italia ad otto gestori, per circa il 40% di proprietà di società private, che ogni anno fanno circa 70 milioni di utili e investono circa 100 milioni in meno del necessario per garantire una rete efficiente, fognatura e depurazione a tutti.

Con la nostra proposta di legge M5S vogliamo rispettare finalmente quella volontà popolare e ottenere una nuova governance pubblica e partecipata, la tutela delle fasce deboli oggi sottoposte ai distacchi per morosità incolpevole, il minimo vitale di 50 litri d’acqua gratuito per i cittadini e la sostenibilità della risorsa idrica.

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Intervento al convegno organizzato dalla Regione Toscana “Acqua Pubblica: non se, ma come e quando.”

L’acqua pubblica è una delle stelle identitarie del MoVimento 5 Stelle. Ne ho fatto una mia battaglia personale durante la legislatura. In Toscana oltre il 30% della rete idrica registra perdite, il 22% della popolazione non è collegato ad un impianto di depurazione, il 12% non è allacciato addirittura ad un sistema di fognatura. Tutto questo in un settore in cui ci sarebbero opportunità di sviluppo economico e di nuova occupazione se si facessero investimenti e si adottassero le migliori tecnologie per l’economia circolare. Non mettiamo più in discussione il se.

I cittadini hanno votato SI per l’acqua pubblica nel referendum del 2011. Bisogna rispettare la loro volontà. L’ho ricordato questa mattina in un convegno organizzato in Regione Toscana.

Nel 2017 ho presentato una proposta di legge per #acquatoscanapubblica che si fonda su cinque pilastri: la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, una nuova governance partecipata, un fondo solidaristico per fasce deboli, 50 litri d’acqua al giorno gratuiti per abitante e la sostenibilità della risorsa idrica.

Non aspettiamo più. Approviamola!

Acquedotto del Fiora

Gravissimo il comportamento di sindaci e assessori di centrodestra e centrosinistra che hanno deciso il via libera al rinnovo della concessione fino al 2031 ad Acquedotto del Fiora. Sono intervenuto sul via libera all’allungamento del contratto al gestore del servizio idrico integrato per i prossimi anni.

Promettono investimenti sul territorio, ma i cittadini non gioveranno proprio di un bel niente.

Secondo i dati dell’Autorità idrica per la Toscana: Paghiamo le tariffe più care d’Italia a otto gestori. Realtà per circa il 40 per cento di proprietà di privati che ogni anno fanno utili per circa 70 milioni di euro. Gli investimenti? Sono cento milioni di euro in meno rispetto a quanto sarebbe necessario ogni anno per garantire a tutti fognature, depurazioni e una rete efficiente.

Abbiamo un problema anche sulla qualità dell’acqua che è sì potabile, ma ha un sapore spesso sgradevole, per non parlare della rete: un colabrodo che fa perdere migliaia e migliaia di litri di acqua, segno di un malgoverno diffuso. Ricordo che le zone della Maremma e del Senese sono in perenne emergenza idrica, situazione che rende difficoltoso anche il mantenimento di adeguati livelli di servizio per i turisti che, in particolare d’estate, affollano quelle zone della Toscana.

Senza considerare i depuratori Che non funzionano in modo adeguato. Il Movimento 5 stelle, che da tempo ha presentato anche in Regione una proposta di legge per l’acqua pubblica, attende da anni sia rispettato l’esito referendario del 2011, quando 26 milioni di italiani votarono sì ai due quesiti che chiedevano di abolire la possibilità di dare la gestione dei servizi idrici ai privati. È per continuare a difendere gli interessi dei cittadini e la loro scelta che presenteremo un’interrogazione orale al governatore della Regione Enrico Rossi così da capire, finalmente, da che parte sta.