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Da oggi è on line il sito giacomogiannarelli.it
Uno strumento, a sostegno del MoVimento 5 Stelle, che ci accompagnerà in questo viaggio per lasciare un importante testimonianza del lavoro svolto fino ad ora ed una, spero, grande eredità politica a chi verrà. 

Non avevo mai pensato prima di creare questo spazio personale, concentrato come ero nel lavoro e nel dare credibilità e visibilità al MoVimento 5 Stelle Toscana tutto, che nel 2015 era entrato per la prima volta in Consiglio Regionale della Toscana. 
I pochi spazi di visibilità sono stati conquistati duramente, con sudore, grazie alle attività delle 2 commissioni d’inchiesta o alle iniziative come l’Eco Impresa Tour, i sopralluoghi sui territori, le denunce o le proposte nelle istituzioni. 

Questa esperienza in Regione sta per volgere alla fine, mi sono fermato, mi sono guardato indietro e mi sono reso conto dell’ enorme lavoro svolto: per questo motivo ho deciso di documentarlo e farlo conoscere il più possibile. Nel blog troverete per ora pochi articoli, una minima parte di quanto scritto in questi anni. Documentare tutto sarà forse impossibile, ma aggiungerò gradualmente gli articoli più significativi sui diversi temi trattati e le posizioni politiche che abbiamo difeso.

Scopritelo, leggetelo, condividetelo, diffondetelo, fatemi sapere cosa ne pensate; cercate la vostra storia tra le mie. 
Abbiamo fatto tanta strada insieme e tanta ne faremo ancora. 

Guardate l’intervento a RTV38. Ho parlato di lavoro, sviluppo economico, economia circolare, infrastrutture del territorio toscano, vi invito a seguire questo video.

 

600 chilometri di costa Toscana sono a rischio. Più di 200 milioni di risorse pubbliche sono state spese senza risultati. Questo è l’ennesimo fallimento di una politica regionale non attenta alle grandi sfide ambientali che hanno un effetto diretto sulle casse pubbliche e sulle imprese. Sebbene, anche grazie al nostro sollecito, la giunta regionale abbia finanziato tutti gli interventi dell’ultimo anno, siamo di fronte a interventi finanziari non risolutivi (anche se importanti per ripristinare alcuni tratti di costa).

Grazie a noi l’attenzione è rimasta alta ma dobbiamo fare di più e meglio. Ad oggi sono stati finanziati gli interventi di urgenza; penso che siano buchi nella sabbia che curano gli effetti ma non rimuovono la cause.

In questi 5 anni mi sono battuto anche per il problema dell’erosione costiera, naturale ed indotta. Ho presentato molti atti, anche per non peggiorare la situazione , ho partecipato ad eventi e convegni ma, sopratutto, ho fatto diversi sopralluoghi in tutta la regione. Bisogna vedere con i propri occhi per comprendere e rendersi conto della gravità della situazione. Studio, ascolto dei cittadini, degli esperti, confronto con aziende e conoscenza diretta per deliberare nel miglior modo possibile, questo dovrebbe essere il buon metodo della politica.

Mani pulite ma scarpe sporche

Un giorno vi racconterò qualche aneddoto sulle scarpe sporche dopo visite agli impianti di gestione dei rifiuti, sulle spiagge, in cave minerarie per il problema Tallio ecc… Torniamo al tema. Oggi è stata resa pubblica una ricerca che rivela dati impressionanti. In circa 50 anni l’Italia ha perso dai 35 ai 40 milioni di metri quadri di coste, spiagge e arenili, un danno al sistema Paese che si aggira sui 45 miliardi di euro. Lo rileva una ricerca svolta da BlueMonitorLab, il centro studi sulla Blue Economy in Italia (quella sull’economia del mare), sulla base dei dati e degli studi elaborati dalla start up Corema Spiagge. Effettuando una proiezione sui prossimi dieci anni, il fenomeno erosivo è destinato ad accelerare in modo esponenziale. Il ridotto apporto dei sedimenti al mare e l’irrigidimento dei litorali hanno determinato negli ultimi decenni importanti e preoccupanti cambiamenti delle morfologie di spiaggia emersa e sommersa e la conseguente instabilità degli arenili, a cui consegue un progressivo arretramento delle spiagge fino a minacciare la sicurezza di abitati e infrastrutture.

Gli effetti più eclatanti si osservano soprattutto dopo il manifestarsi di mareggiate, che sono di per sé fenomeni potenti, ma che dimostrano anche come sia aumentata la vulnerabilità del sistema sedimentario costiero. Infatti, su molti tratti, ormai basta un singolo evento per provocare decine di metri di arretramento della linea di riva.

Ci sono alcune notizie positive però: con il nuovo decreto semplificazioni verranno semplificate le procedure in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, inclusi gli interventi contro l’erosione costiera e il Ministro Sergio Costa ha anche avviato il piano contro l’erosione costiera, l’osservatorio nazionale e destinato nuove risorse. Nonostante, i mille ostacoli, la tecnologia sull’eco-dragaggio sta prendendo piede grazie anche all’investimento statale. Ora la partita è da giocare insieme alle Regioni, dobbiamo ”spingere” affinchè questo tema diventi centrale tutto l’anno e non solo nella stagione delle mareggiate. Non molliamo.

Ebbene, 600 chilometri di costa Toscana sono a rischio. Più di 200 milioni di risorse pubbliche sono state spese senza risultati.

Questo è l’ennesimo fallimento di una politica regionale non attenta alle grandi sfide ambientali che hanno un effetto diretto sulle casse pubbliche e sulle imprese.

Sebbene, anche grazie al nostro sollecito, la giunta regionale abbia finanziato tutti gli interventi dell’ultimo anno, siamo di fronte a interventi finanziari non risolutivi (anche se importanti per ripristinare alcuni tratti di costa). Grazie a noi l’attenzione è rimasta alta ma dobbiamo fare di più e meglio. Ad oggi sono stati finanziati gli interventi di urgenza; penso che siano buchi nella sabbia che curano gli effetti ma non rimuovono la cause. In questi 5 anni mi sono battuto anche per il problema dell’erosione costiera, naturale ed indotta. Ho presentato molti atti, anche per non peggiorare la situazione , ho partecipato ad eventi e convegni ma, sopratutto, ho fatto diversi sopralluoghi in tutta la regione.Bisogna vedere con i propri occhi per comprendere e rendersi conto della gravità della situazione. Studio, ascolto dei cittadini, degli esperti, confronto con aziende e conoscenza diretta per deliberare nel miglior modo possibile, questo dovrebbe essere il buon metodo della politica. MANI PULITE MA SCARPE SPORCHE

Un giorno vi racconterò qualche aneddoto sulle scarpe sporche dopo visite agli impianti di gestione dei rifiuti, sulle spiagge, in cave minerarie per il problema Tallio ecc…

Torniamo al tema. Oggi è stata resa pubblica una ricerca che rivela dati impressionanti. In circa 50 anni l’Italia ha perso dai 35 ai 40 milioni di metri quadri di coste, spiagge e arenili, un danno al sistema Paese che si aggira sui 45 miliardi di euro. Lo rileva una ricerca svolta da BlueMonitorLab, il centro studi sulla Blue Economy in Italia (quella sull’economia del mare), sulla base dei dati e degli studi elaborati dalla start up Corema Spiagge.Effettuando una proiezione sui prossimi dieci anni, il fenomeno erosivo è destinato ad accelerare in modo esponenziale.Il ridotto apporto dei sedimenti al mare e l’irrigidimento dei litorali hanno determinato negli ultimi decenni importanti e preoccupanti cambiamenti delle morfologie di spiaggia emersa e sommersa e la conseguente instabilità degli arenili, a cui consegue un progressivo arretramento delle spiagge fino a minacciare la sicurezza di abitati e infrastrutture. Gli effetti più eclatanti si osservano soprattutto dopo il manifestarsi di mareggiate, che sono di per sé fenomeni potenti, ma che dimostrano anche come sia aumentata la vulnerabilità del sistema sedimentario costiero. Infatti, su molti tratti, ormai basta un singolo evento per provocare decine di metri di arretramento della linea di riva. Ci sono alcune notizie positive però: con il nuovo decreto semplificazioni verranno semplificate le procedure in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, inclusi gli interventi contro l’erosione costiera e il Ministro Sergio Costa ha anche avviato il piano contro l’erosione costiera, l’osservatorio nazionale e destinato nuove risorse. Nonostante, i mille ostacoli, la tecnologia sull eco-dragaggio sta prendendo piede grazie anche all’investimento statale.Ora la partita è da giocare insieme alle Regioni, dobbiamo ”spingere” affinchè questo tema diventi centrale tutto l’anno e non solo nella stagione delle mareggiate. Non molliamo.

Decisione sciagurata della Regione la discarica va chiusa in sicurezza. Sulla decisione di riaprire la discarica Grillaia nel Comune di Chianni, esprimo un forte e deciso no alla riapertura della discarica Grillaia ed al conferimento in essa di amianto.

La scelta della Regione di riaprirla e di usarla anche per l’amianto è semplicemente sciagurata. Già nel 2014 la provincia di Pisa ed i comuni interessati firmarono un protocollo che ne prevedeva la chiusura, non si capisce perchè adesso la Regione voglia riaprirla ed usarla per l’amianto.

Occorre pensare alla salute dei cittadini ed alla tutela del territorio. Il MoVimento 5 Stelle si batterà con ogni forza per impedirne la riapertura, a partire con una mozione che presenteremo in Consiglio regionale la prossima settimana.Inoltre, come evidenziato dal lavoro della commissione d’inchiesta sui rifiuti, ancora oggi assistiamo ad un eccessivo utilizzo di discariche ed inceneritori in assenza di un nuovo piano regionale per le bonifiche ed i rifiuti orientato all’economia circolare. Non è più rinviabile neanche il piano regionale amianto in base al quale si dimensionano e si localizzano i siti di stoccaggio. Mi sono battuto molto anche su questo tema, e non possiamo permettere che il conferimento del più remunerativo amianto possa essere una scusa per la messa in sicurezza dei siti di stoccaggio. Siamo in ritardo spaventoso ed è necessario che l’assessore Fratoni venga a riferire in merito in nella commissione consiliare competente in presenza anche dei sindaci interessati.

Grillaia Rifiuti Zero

Sentite che cosa ho detto in aula sul tema dei rifiuti, sulla discarica delle Grillaie, sulla discarica ex Cava Fornace, su Rimateria, Bulera, Limoncino, sul problema dell’amianto!

Ne parleremo anche stasera in diretta alle ore 20.30 sul canale Telecentro2 (canale 94 del digitale terrestre).
NON MOLLIAMO