Guardate l’intervento a RTV38. Ho parlato di lavoro, sviluppo economico, economia circolare, infrastrutture del territorio toscano, vi invito a seguire questo video.
600 chilometri di costa Toscana sono a rischio. Più di 200 milioni di risorse pubbliche sono state spese senza risultati. Questo è l’ennesimo fallimento di una politica regionale non attenta alle grandi sfide ambientali che hanno un effetto diretto sulle casse pubbliche e sulle imprese. Sebbene, anche grazie al nostro sollecito, la giunta regionale abbia finanziato tutti gli interventi dell’ultimo anno, siamo di fronte a interventi finanziari non risolutivi (anche se importanti per ripristinare alcuni tratti di costa).
Grazie a noi l’attenzione è rimasta alta ma dobbiamo fare di più e meglio. Ad oggi sono stati finanziati gli interventi di urgenza; penso che siano buchi nella sabbia che curano gli effetti ma non rimuovono la cause.
In questi 5 anni mi sono battuto anche per il problema dell’erosione costiera, naturale ed indotta. Ho presentato molti atti, anche per non peggiorare la situazione , ho partecipato ad eventi e convegni ma, sopratutto, ho fatto diversi sopralluoghi in tutta la regione. Bisogna vedere con i propri occhi per comprendere e rendersi conto della gravità della situazione. Studio, ascolto dei cittadini, degli esperti, confronto con aziende e conoscenza diretta per deliberare nel miglior modo possibile, questo dovrebbe essere il buon metodo della politica.
Mani pulite ma scarpe sporche
Un giorno vi racconterò qualche aneddoto sulle scarpe sporche dopo visite agli impianti di gestione dei rifiuti, sulle spiagge, in cave minerarie per il problema Tallio ecc… Torniamo al tema. Oggi è stata resa pubblica una ricerca che rivela dati impressionanti. In circa 50 anni l’Italia ha perso dai 35 ai 40 milioni di metri quadri di coste, spiagge e arenili, un danno al sistema Paese che si aggira sui 45 miliardi di euro. Lo rileva una ricerca svolta da BlueMonitorLab, il centro studi sulla Blue Economy in Italia (quella sull’economia del mare), sulla base dei dati e degli studi elaborati dalla start up Corema Spiagge. Effettuando una proiezione sui prossimi dieci anni, il fenomeno erosivo è destinato ad accelerare in modo esponenziale. Il ridotto apporto dei sedimenti al mare e l’irrigidimento dei litorali hanno determinato negli ultimi decenni importanti e preoccupanti cambiamenti delle morfologie di spiaggia emersa e sommersa e la conseguente instabilità degli arenili, a cui consegue un progressivo arretramento delle spiagge fino a minacciare la sicurezza di abitati e infrastrutture.
Gli effetti più eclatanti si osservano soprattutto dopo il manifestarsi di mareggiate, che sono di per sé fenomeni potenti, ma che dimostrano anche come sia aumentata la vulnerabilità del sistema sedimentario costiero. Infatti, su molti tratti, ormai basta un singolo evento per provocare decine di metri di arretramento della linea di riva.
Ci sono alcune notizie positive però: con il nuovo decreto semplificazioni verranno semplificate le procedure in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, inclusi gli interventi contro l’erosione costiera e il Ministro Sergio Costa ha anche avviato il piano contro l’erosione costiera, l’osservatorio nazionale e destinato nuove risorse. Nonostante, i mille ostacoli, la tecnologia sull’eco-dragaggio sta prendendo piede grazie anche all’investimento statale. Ora la partita è da giocare insieme alle Regioni, dobbiamo ”spingere” affinchè questo tema diventi centrale tutto l’anno e non solo nella stagione delle mareggiate. Non molliamo.
Finalmente, dopo 5 anni dalla dispersione nel golfo di Follonica di 56 ecoballe di rifiuti, che trasportate dalla corrente si stanno sfaldando, siamo riusciti a ottenere, grazie a un costante lavoro che abbiamo portato avanti insieme ai territori, la dichiarazione dello stato di emergenza, votato in questo momento in Consiglio dei Ministri.
Durerà sei mesi. Tutto è avvenuto nel 2015, quando un’imbarcazione ha “liberato” in mare parte del carico di materiali plastici. Nel 2018 il ministro aveva trovato una situazione completamente bloccata.
Aveva nominato un commissario di governo, l’ammiraglio Aurelio Caligiore, che insieme con la generosità del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha portato avanti un lavoro eccezionale, individuando le ecoballe sui fondali, mappandole, e portando agli occhi di tutti la prova dell’estrema pericolosità della situazione.
Se quelle ecoballe dovessero sfaldarsi diffondendo 60 tonnellate di plastica, inquinerebbero aree protette, coste bellissime, un mare ricco di biodiversità. Caligiore ha lavorato in condizioni difficili e ci ha aiutato a capire quanto la situazione fosse grave. Finalmente dopo mesi di interlocuzioni tecniche la Protezione civile ha portato in Consiglio dei ministri la richiesta di stato di emergenza che abbiamo tutti votato stasera. Questo passaggio potrà rendere più veloce il lavoro di rimozione di queste ecoballe che sarà curato dalla Protezione civile insieme alle strutture tecniche del Ministero dell’Ambiente per la loro specifica competenza. Bisogna fare presto. È una lotta contro il tempo. Grazie a tutti i cittadini e consiglieri comunali per le segnalazioni e per il lavoro di squadra che ci ha portato a presentare diversi atti in regione e ad avviare diverse interlocuzioni con il ministero. Avanti tutta.
Il 3 luglio 2020 l’amministrazione a 5 stelle di Carrara ha fatto la storia! Dopo tantissimi anni abbiamo messo fine al far west incontrollato delle cave introducendo regole chiare a tutela dell’ambiente e del lavoro.
Abbiamo approvato la Ricognizione degli agri marmiferi, il Regolamento per la concessione degli agri marmiferi comunali e i Piani attuativi di bacino estrattivo (Pabe).
Finalmente si potranno fare gare pubbliche temporanee ed onerose, saranno tutelate le sorgenti idriche, sarà regolata tutta l’attività estrattiva ed è avviata la transizione per abbandonare la monocultura del marmo.
Questi atti possono essere migliorabili? Forse si, come ogni cosa, ma è un grandissimo punto di partenza. Ricordiamoci che questi atti comunali hanno dovuto rispettare il quadro normativo regionale (a cui ci siamo opposti chiedendo maggiori attenzioni all’ambiente con diversi atti ed emendamenti da me presentati).
Informatevi leggendo i documenti, sarà una vera rivoluzione.
Se sommiamo questi atti comunali alla proposta di legge sui beni estimati che ho fatto approvare in regione e inviata al parlamento, (ma in attesa di discussione alla camera dopo 2 anni!) posso semplicemente e orgogliosamente dire che stiamo facendo quello che abbiamo promesso.
Ora oltre al constante e duro lavoro, e a molte cose che si inizieranno a vedere nei prossimi mesi, incluse le opere pubbliche, dobbiamo iniziare a tornare tra la popolazione ancora più di prima per raccontare tutto quello che abbiamo fatto, che stiamo facendo e che faremo, raccogliendo critiche, segnalazioni, ma anche molto sostegno e speranza.
Siamo l’unica speranza.
Abbiamo liberato Carrara, dobbiamo continuare a difenderla per farla tornare ad essere un comune dove poter crescere con dignità i nostri figli.
Ebbene, 600 chilometri di costa Toscana sono a rischio. Più di 200 milioni di risorse pubbliche sono state spese senza risultati.
Questo è l’ennesimo fallimento di una politica regionale non attenta alle grandi sfide ambientali che hanno un effetto diretto sulle casse pubbliche e sulle imprese.
Sebbene, anche grazie al nostro sollecito, la giunta regionale abbia finanziato tutti gli interventi dell’ultimo anno, siamo di fronte a interventi finanziari non risolutivi (anche se importanti per ripristinare alcuni tratti di costa). Grazie a noi l’attenzione è rimasta alta ma dobbiamo fare di più e meglio. Ad oggi sono stati finanziati gli interventi di urgenza; penso che siano buchi nella sabbia che curano gli effetti ma non rimuovono la cause. In questi 5 anni mi sono battuto anche per il problema dell’erosione costiera, naturale ed indotta. Ho presentato molti atti, anche per non peggiorare la situazione , ho partecipato ad eventi e convegni ma, sopratutto, ho fatto diversi sopralluoghi in tutta la regione.Bisogna vedere con i propri occhi per comprendere e rendersi conto della gravità della situazione. Studio, ascolto dei cittadini, degli esperti, confronto con aziende e conoscenza diretta per deliberare nel miglior modo possibile, questo dovrebbe essere il buon metodo della politica. MANI PULITE MA SCARPE SPORCHE
Un giorno vi racconterò qualche aneddoto sulle scarpe sporche dopo visite agli impianti di gestione dei rifiuti, sulle spiagge, in cave minerarie per il problema Tallio ecc…
Torniamo al tema. Oggi è stata resa pubblica una ricerca che rivela dati impressionanti. In circa 50 anni l’Italia ha perso dai 35 ai 40 milioni di metri quadri di coste, spiagge e arenili, un danno al sistema Paese che si aggira sui 45 miliardi di euro. Lo rileva una ricerca svolta da BlueMonitorLab, il centro studi sulla Blue Economy in Italia (quella sull’economia del mare), sulla base dei dati e degli studi elaborati dalla start up Corema Spiagge.Effettuando una proiezione sui prossimi dieci anni, il fenomeno erosivo è destinato ad accelerare in modo esponenziale.Il ridotto apporto dei sedimenti al mare e l’irrigidimento dei litorali hanno determinato negli ultimi decenni importanti e preoccupanti cambiamenti delle morfologie di spiaggia emersa e sommersa e la conseguente instabilità degli arenili, a cui consegue un progressivo arretramento delle spiagge fino a minacciare la sicurezza di abitati e infrastrutture. Gli effetti più eclatanti si osservano soprattutto dopo il manifestarsi di mareggiate, che sono di per sé fenomeni potenti, ma che dimostrano anche come sia aumentata la vulnerabilità del sistema sedimentario costiero. Infatti, su molti tratti, ormai basta un singolo evento per provocare decine di metri di arretramento della linea di riva. Ci sono alcune notizie positive però: con il nuovo decreto semplificazioni verranno semplificate le procedure in materia di contrasto al dissesto idrogeologico, inclusi gli interventi contro l’erosione costiera e il Ministro Sergio Costa ha anche avviato il piano contro l’erosione costiera, l’osservatorio nazionale e destinato nuove risorse. Nonostante, i mille ostacoli, la tecnologia sull eco-dragaggio sta prendendo piede grazie anche all’investimento statale.Ora la partita è da giocare insieme alle Regioni, dobbiamo ”spingere” affinchè questo tema diventi centrale tutto l’anno e non solo nella stagione delle mareggiate. Non molliamo.
Ho presentato l’ultima proposta di legge di questa legislatura, lotteremo fino alla fine confrontiamoci sulla piattaforma Rousseau per migliorarla;)Lascio una grande eredità politica fatta di denunce ma sopratutto di proposte concrete per migliorare la Toscana.
Quantità e qualità, tanti chilometri e incontri per portare la voce dei cittadini nelle istituzioni, nel pieno rispetto della nostra identità politica POST IDEOLOGICA. Ne di destra né di sinistra.
Questa di oggi è una proposta, GRILLINA, per stimolare il Green Public Procurement. Le istituzioni diano l’esempio.Il GPP (Green Public Procurement, ovvero Acquisti Verdi nella pubblica amministrazione) è uno strumento di politica ambientale che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica, contribuendo, in modo determinante, al raggiungimento degli obiettivi delle principali strategie europee come quella sull’uso efficiente delle risorse o quella sull’Economia Circolare.Le autorità pubbliche che intraprendono azioni di GPP si impegnano sia a razionalizzare acquisti e consumi che ad incrementare la qualità ambientale delle proprie forniture ed affidamenti.Obiettivi del GPP- Riduzione degli impatti ambientali- Tutela e miglioramento della competitività delle imprese- Stimolo all’innovazione- Razionalizzazione della spesa pubblica- Diffusione di modelli di consumo e di acquisto sostenibili- Efficienza e risparmio di risorse naturali, in particolare energia- Riduzione dei rifiuti prodotti- Riduzione uso sostanze pericolose- Integrazione delle considerazioni ambientali nelle altre politiche dell’ente- Miglioramento dell’immagine della pubblica amministrazione- Accrescimento delle competenze degli acquirenti pubbliciIl GPP è stato introdotto in Italia dal 2008 con il Piano d’azione nazionale GPP che ha previsto l’adozione, con successivi decreti ministeriali, dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) per ogni categoria di prodotti, servizi e lavori acquistati o affidati dalla Pubblica amministrazione.Il GPP si qualifica come il principale strumento della strategia europea su “Consumo e Produzione Sostenibile” (COM 2008/397 “Piano d’azione per il Consumo la Produzione Sostenibili e la Politica Industriale Sostenibile”). Per questo motivo il Ministero dell’Ambiente sta affrontando la tematica del GPP unitamente a quella SCP (Sustainable Consumption and Production).
Dopo aver chiuso il mattatoio, facciamo partire nuove attivita’ per i detenuti, basate sul rispetto per gli animali e la tutela dell’ambiente.
Dopo oltre un anno di lavoro, grazie a Vittorio Ferraresi, siamo riusciti a realizzare un accordo quadro fra il Ministero della Giustizia, il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e il Parco nazionale dell’arcipelago toscano, per rilanciare l’isola-carcere di Gorgona con iniziative eco sostenibili e di cura degli animali.
Il tutto diventerà anche un programma di ricerca: “Gorgona Caso studio, monitoraggio e osservazione dei benefici educativi recati dalle relazioni detenuti/animali”, che si terrà da giugno a dicembre 2020, realizzato dalla cattedra di Diritto penitenziario del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università Milano Bicocca in collaborazione con l’équipe dell’istituto penitenziario.
La chiusura del macello e il trasferimento sulla terraferma di buona parte degli animali, realizzata in collaborazione con la LAV, significano: Una riduzione drastica dell’inquinamento sull’isola e delle spese sostenute dall’amministrazione; L’opportunità per i detenuti di svolgere, con gli animali che resteranno, attività rieducative non violente, focalizzate sullo sviluppo di un rapporto empatico e sul rispetto per il territorio; La possibilità di avviare iniziative di turismo sostenibile e di cura del Parco;Questa iniziativa potrà essere una vera e propria fucina per rilanciare i valori di rispetto per l’ambiente e per gli animali ed una vera rieducazione e risocializzazione dei detenuti.
Un modello che, se funzionante, potrà essere di esempio in tutto il Paese!
Per approfondire il progetto vai su https://www.gnewsonline.it/lavoro-e-rispetto-per-il…/
Il potenziamento dell’ecobonus e del sismabonus fino al 110% previsti nel #decretoRilancio è una conquista per il MoVimento 5 Stelle.
I vantaggi per i cittadini sono enormi: si potranno ristrutturare abitazioni e condomini a costo zero. Senza contare che ci saranno notevoli benefici per i conti familiari, con la diminuzione dei consumi energetici e, di conseguenza, delle bollette.
L’intero comparto dell’edilizia potrà guardare con fiducia al futuro e si verranno a creare nuovi posti di lavoro. Con il superbonus, infatti, potrà tornare a crescere il giro d’affari dell’intero comparto, valorizzando anche l’indotto che nella gran parte dei casi è made in Italy.In Parlamento il testo del provvedimento potrà essere ulteriormente migliorato.
Ma, quel che è certo, è che gli interventi previsti dai bonus, non solo miglioreranno la qualità degli edifici e la loro sicurezza in chiave antisismica, ma rappresentano un vantaggio fondamentale per l’occupazione, l’ambiente, la sicurezza delle persone e l’economia del Paese.
Sentite che cosa ho detto in aula sul tema dei rifiuti, sulla discarica delle Grillaie, sulla discarica ex Cava Fornace, su Rimateria, Bulera, Limoncino, sul problema dell’amianto!
Ne parleremo anche stasera in diretta alle ore 20.30 sul canale Telecentro2 (canale 94 del digitale terrestre).
NON MOLLIAMO
ESPLORA:
“E’ difficile vincere con chi non si arrende mai.”
Gianroberto Casaleggio
“Se aspettate un leader che vi risolva le cose sappiate che non esiste, dovete essere voi a mettere qualcosa di vostro ognuno nel proprio campo, altrimenti questo Paese non cambierà più.”
Beppe Grillo