Finalmente, dopo 5 anni dalla dispersione nel golfo di Follonica di 56 ecoballe di rifiuti, che trasportate dalla corrente si stanno sfaldando, siamo riusciti a ottenere, grazie a un costante lavoro che abbiamo portato avanti insieme ai territori, la dichiarazione dello stato di emergenza, votato in questo momento in Consiglio dei Ministri. 

Durerà sei mesi. Tutto è avvenuto nel 2015, quando un’imbarcazione ha “liberato” in mare parte del carico di materiali plastici. Nel 2018 il ministro aveva trovato una situazione completamente bloccata. 

Aveva nominato un commissario di governo, l’ammiraglio Aurelio Caligiore, che insieme con la generosità del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha portato avanti un lavoro eccezionale, individuando le ecoballe sui fondali, mappandole, e portando agli occhi di tutti la prova dell’estrema pericolosità della situazione. 

Se quelle ecoballe dovessero sfaldarsi diffondendo 60 tonnellate di plastica, inquinerebbero aree protette, coste bellissime, un mare ricco di biodiversità. Caligiore ha lavorato in condizioni difficili e ci ha aiutato a capire quanto la situazione fosse grave. Finalmente dopo mesi di interlocuzioni tecniche la Protezione civile ha portato in Consiglio dei ministri la richiesta di stato di emergenza che abbiamo tutti votato stasera. Questo passaggio potrà rendere più veloce il lavoro di rimozione di queste ecoballe che sarà curato dalla Protezione civile insieme alle strutture tecniche del Ministero dell’Ambiente per la loro specifica competenza. Bisogna fare presto. È una lotta contro il tempo. Grazie a tutti i cittadini e consiglieri comunali per le segnalazioni e per il lavoro di squadra che ci ha portato a presentare diversi atti in regione e ad avviare diverse interlocuzioni con il ministero. Avanti tutta.